Fistole oronasali

Fistole oronasali

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Le fistole oronasali di origine dentale sono molto spesso la conseguenza di forme di malattia parodontale in fase molto avanzata.

Le sedi alveolari dei denti mascellari sono a ridosso delle cavità nasali e dei seni paranasali , quindi l’evoluzione della malattia parodontale , che determina la formazione di tasche ossee in prossimità di questi denti , favorisce in alcuni casi la comunicazione tra il cavo orale e le strutture nasali.

A causa delle fistole avviene un passaggio di placca e cibo direttamente nel naso con conseguente sintomatologia , starnuti , scolo nasale monolaterale , distruzione dei turbinati facilmente visibile attraverso l’esame endoscopico delle cavità nasali.

Le fistole oronasali non si risolvono spontaneamente in una guarigione , infatti l’epitelio delle cavità nasali invade molto rapidamente il canale fistoloso impedendo alle strutture dei tessuti molli palatali di chiudersi attraverso un processo cicatriziale.

Le fistole oronasali di origine dentale possono manifestarsi sia in presenza del dente affetto da MP sia in assenza del dente , per questo la diagnosi si evince attraverso uno esame radiografico e clinico da effettuarsi con l’animale in anestesia.

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Altre fistole oronasali possono determinarsi a seguito di eventi traumatici che coinvolgono le sedi alveolari o le strutture del palato duro o molle , in altri casi la comunicazione tra la bocca ed il naso si ha per difetti congeniti ( palatoschisi ).

In tutti i casi la soluzione è chirurgica . Attraverso la creazione di lembi mucoperiostali si crea una chiusura ermetica del difetto , in questi casi anche una piccola soluzione di continuo dei lembi vanifica l’esito dell’intervento in quanto eventi pressori conseguenti al passaggio dell’aria tra la bocca ed il naso favoriscono la persistenza della fistola durante la fase cicatriziale dei tessuti coinvolti.

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In alcuni casi di palatoschisi grave , risulta estremamente difficile raccogliere abbastanza tessuto per la creazione del lembo da trasporre per la chiusura del difetto. In questi casi è possibile produrre degli apparecchi prostetici in resina che vanno a chiudere il gap tra le strutture palatali.