Casi clinici: stomatite linfoplasmacellulare nel gatto (LPS)

Casi clinici: stomatite linfoplasmacellulare nel gatto (LPS)

In questa pagina vengono descritti alcuni casi clinici:

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Stomatite cronica linfoplasmacellulare nel gatto

L’immagine descrive un grado di infiammazione generalizzata delle mucose orali con particolare interessamento delle mucose a ridosso dei denti posteriori.I soggetti che vengono riferiti per il trattamento dentale normalmente hanno una lunga cronistoria di terapie cortisoniche,anche nei casi sempre più frequenti di gatti con infezione FIV(virus dell’immunodeficenza felina),in questi soggetti la stomatite cronica è uno dei segni clinici più comuni in fase di malattia conclamata ,a fronte di soggetti ancora in buone condizioni fisiche.Altre infezioni virali del gatto come FCV(Calicivirus),FHV(herpesvirus),FELV(leucemia felina,possono indurre la patologia.

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Immagine RX del ramo mandibolare in corso di LPS

La cronica infiammazione gengivale finisce per coinvolgere l’osso alveolare,la malattia parodontale si evidenzia radiograficamente ma non assume un carattere rilevante su questo gatto che ha gia 11 anni

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Trattamento dentale

Molti interventi medici palliativi sono stati descritti in letteratura e sperimentati comunemente da tutti i veterinari in corso di LPS nel gatto.L’utilizzo cronico di cortisonici , sali di metalli , interferone, ciclosporina od altro può risultare palliativo dei sintomi,ma espone il soggetto agli effetti secondari di questi farmaci senza risolvere adeguatamente il problema.Il trattamento dentale, consiste nella estrazione dei denti coinvolti nel processo infiammatorio e particolarmente quelli a ridosso delle guance( premolari e molari),infatti il continuo sfregamento delle mucose dolenti sui denti determina un meccanismo di continuo innesco dell’infiammazione localmente.

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Foto eseguita dopo 14 g dall’intervento

L’estrazione degli elementi dentali premolari e molari in questo soggetto ha determinato un notevole miglioramento della condizione infiammatoria già a 2 settimane dall’intervento,questo avviene circa nel 50 % dei casi trattati, ovviamente molte sono le condizioni che determinanono il perdurare dell’infiammazione,ma il fattore dentale è quello che più di tutti influenza la prognosi.

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Persistenza dell’infiammazione dopo l’intervento dentale

Da stime che in letteratura vanno dal 30 al 70 % dei casi trattati persiste un grado di infiammazione che procura ancora problemi al gatto colpito anche se un netto miglioramento è normalmente sempre ottenuto.In questi casi è possibile introdurre terapie mediche atte a stabilizzare il soggetto fino a (possibilmente)completa risoluzione dell’infiammazione ,in ogni caso i dosaggi impiegati sono bassi e gli effetti dei farmaci utilizzati sono molto migliori nei soggetti trattati piuttosto che in quelli che hanno ancora i denti e,nella mia esperienza tendono a stabilizzarsi nel tempo (6 mesi-1 anno).

C’è da dire che una volta guariti dall’infiammazione i gatti mangiano benissimo anche senza i denti e manifestano un umore molto migliore di prima a detta dei proprietari.

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Controllo rx intraorale pre e post estrazione.

Estrarre i denti in corso di stomatite nel gatto non è cosa semplice,generalmente i denti sono ben saldi nei loro alveoli in assenza di malattia parodontale e hanno radici divergenti.E’ fondamentale estrarre interamente i denti,infatti una eventuale presenza di frammenti radicolari anche piccoli alimenta focolai di infiammazione che innescano il meccanismo patogenetico e vanificando l’utilità dell’intervento.Allo scopo di verificare il lavoro eseguito vengono prodotte delle radiografie da comparare.

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Guarigione completa a medio termine

Questo soggetto FIV positivo ha presentato una remissione completa dell’infiammazione a distanza di 3 mesi dall’intervento.