I problemi odontoiatrici nel paziente geriatrico

I problemi odontoiatrici nel paziente geriatrico

Con il sopraggiungere dell’età avanzata, in particolar modo nelle razze di piccola taglia,la malattia parodontale può diventare un problema molto serio per il benessere generale dei cani.

L’atteggiamento dei proprietari e spesso anche quello dei veterinari è dire: “il cane è ormai anziano, non conviene sottoporlo ad un trattamento odontoiatrico visto che deve essere trattato in anestesia generale”.

Vorrei fare una riflessione nel merito :

certamente l’anestesia generale, in un soggetto che supera i 13 anni, è maggiormente impegnativa, specialmente se il cane ha un soffio cardiaco o qualche altra patologia cronica. Però è anche vero che ora i veterinari hanno a disposizione delle attrezzature e dei farmaci che rendono estremamente sicura la procedura anestesiologica, anche considerando che lo stress chirurgico nelle procedure odontoiatriche è molto ridotto ed il controllo del dolore viene assicurato non attraverso un approfondimento dello stadio anestetico generale ma utilizzando in associazione ai farmaci sistemici le procedure di anestesia locale e locoregionale, le stesse che usa il dentista che cura i nostri denti.

Questo permette di ridurre al minimo l’impatto dell’anestesia generale sui soggetti non più giovani.
Naturalmente, l’atteggiamento dell’operatore veterinario, di fronte a un cane anziano non è lo stesso che ha luogo nel giovane.

Quali sono le differenze?

1) Nei cani giovani il proposito del dentista veterinario è quello di preservare gli elementi dentali e quindi limitare o (meglio) evitare la progressione della malattia parodontale. In modo che poi il cane possa essere supportato a casa attraverso la spazzolamento dei denti e l’utilizzo della pasta enzimatica, in altre parole prevale un atteggiamento conservativo e preventivo

2) Nei cani anziani, le considerazioni da fare sono diverse.
Prevale il concetto relativo alla necessità di risolvere in maniera definitiva quei disagi causati appunto dalla progressione della malattia parodontale, per cui non è sufficiente pulire il dente che appare, a quel punto,già notevolmente compromesso vuoi per la presenza di profonde tasche nell’osso alveolare o, come capita spesso di incontrare,per fistole oronasali che generalmente non sono visibili clinicamente in quanto si consuma l’osso che contiene il dente (alveolare)solo nel versante palatale fino a creare una comunicazione permanente (tragitto fistoloso)tra la bocca e le cavità nasali.

L’intervento odontostomatologico, in questi soggetti, è risolutivo al fine di migliorare la qualità della vita.

Il riscontro diretto si avrà osservando il miglioramento dell’umore del cane, l’odore nauseabondo scomparira e gli ultimi anni di vita saranno più sereni.

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Malattia parodontale avanzata in soggetto anziano